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Influenza della vista negli Sport da Combattimento


A cura del Centro Studi e Ricerche Sport da Combattimento UIPASC

In tutti gli sport da combattimento gli analizzatori (visivo, cinestetico, vestibolare, uditivo e tattile) sono utilizzati al massimo per ricostruire il corretto schema corporeo ed esprimere la migliore performance atletica. Infatti essendo collegati con gli organi di senso, hanno il compito di percepire e raccogliere tutte le sensazioni, informazioni e gli input del mondo esterno trasmettendoli al sistema nervoso centrale che li elabora, generando delle reazioni o facendo compiere determinate azioni. Nel dettaglio possiamo distinguere:

Analizzatore visivo. Elabora la maggior parte delle informazioni, controllando quello che succede al nostro corpo ed al mondo che lo circonda.

Analizzatore cinestetico. Percepisce i movimenti del corpo e con un' alta capacità di differenziare gli stimoli è collegato a tutti gli altri analizzatori. E' fondamentale nella percezione spazio temporale di tutti i movimenti del nostro corpo.

Analizzatore vestibolare. Permette di percepire spostamenti, accelerazione, direzione del movimento e coadiuva il mantenimento ed il ripristino dell’equilibrio. Trasmette la posizione del capo e del corpo nello spazio e nel tempo, assieme a quello cinestetico è detto interno, poiché interne sono le vie attraverso cui passano le informazioni.

Analizzatore uditivo. E' in grado di fornire informazioni verbali o acustiche (rumore del movimento dei compagni, rumore degli spostamenti sul tatami o ring, ecc.). Consente di organizzare i movimenti in maniera ritmica, la localizzazione spazio-temporale della fonte sonora.

Analizzatore tattile. Riceve ed interpreta tutti gli stimoli agenti sulla cute, o prodotti dall’azione meccanica.

Appare ovvio che negli sport di percussione (karate, kickboxing, pugilato, muay thai, taekwondo, ecc...) l'analizzatore più importante è quello VISIVO, proprio perchè ci permette di avere il cosiddetto "colpo d'occhio", mentre negli sport di lotta e grappling (judo, lotta, jujitsu, pancrazio, ecc..) sono gli analizzatori CINESTETICO e TATTILE ed essere i più importanti. In ogni caso per entrambe le categorie e in tutti gli SdC, anche l'analizzatore uditivo e vestibolare concorrono a captare informazioni dall'esterno (orientamento nell'area di gara, accelerazioni, spostamenti e cambi di direzione, coordinazione dei gesti) ed elaborare risposte motorie specifiche.

Nel nostro Centro Studi e Ricerche, abbiamo voluto testare quale influenza potesse avere la privazione dell'analizzatore visivo nell'esecuzione della normale performance sportiva. Lo sport di riferimento scelto è stato il Karate, in particolare l’esecuzione delle forme (kata), essendo quest'ultima una disciplina closed skills, diversamente dal kumite (che rientra negli open skills) per la presenza dell'avversario. La caratteristica tecnico-combinatoria del kata permette di verificare con una buona attendibilità quali possano essere le differenze prestative tra l'esecuzione con o senza l'utilizzo della vista.

Lo nostra ricerca ha avuto due scopi principali: 1) valutare le differenze di prestazione tra i kata eseguiti ad occhi aperti e quelli effettuati ad occhi chiusi. 2) Verificare se un allenamento basato sui kata eseguiti ad occhi chiusi possa influenzare positivamente i risultati dei kata eseguiti ad occhi aperti.

METODI La sperimentazione è stata eseguita su un gruppo di 20 atleti, suddivisi per sesso e pari grado in due gruppi omogenei: 10 formavano il gruppo sperimentale (GS) e 10 quello di controllo (GC). Inizialmente (pre-allenamento) ogni atleta ha eseguito il kata predefinito “Heian Nidan”, 1 volta ad occhi aperti e 1 volta ad occhi chiusi (primo TEST), con un arbitro che di volta in volta assegnava il punteggio da 1 a 5 per ogni parametro analizzato: ritmo, rapidità, equilibrio, tecnica, posizioni, chiusura. A distanza di un giorno tutti gli atleti hanno ripetuto l’intera sequenza (RETEST), per garantire l'attendibilità del protocollo. Seguiva la fase di allenamento della durata di 10 sedute. In ogni allenamento il GS ripeteva il kata 3 volte ad occhi aperti e 3 volte ad occhi chiusi, mentre il GC 6 volte ad occhi aperti. Alla fine delle 10 sedute (post-allenamento) tutti e 20 gli atleti si sono sottoposti nuovamente al TEST di valutazione, eseguendo i kata ad occhi aperti e chiusi con giudizio dell’arbitro e rispettando le stesse modalità della fase iniziale.

RISULTATI I risultati mostrano che l’esecuzione del kata ad occhi chiusi causa una riduzione della performance fino al 20% rispetto alla forma normalmente eseguita. Il GC non ha avuto miglioramenti significativi nel post allenamento sia ad occhi aperti (+6%) che ad occhi chiusi (+8%), mentre il GS ha ottenuto risultati soddisfacenti in entrambi i casi +17% occhi aperti; +22% occhi chiusi (TAB.1 - Punteggi medi).

Il test risponde pienamente alle caratteristiche di attendibilità*.

* R sempre compresa tra 0,67 ed 1,00 con p<0,05

CONCLUSIONI Dopo il periodo di allenamento svolto, sono state rilevate notevoli differenze di prestazione del gruppo sperimentale, sia nell’ esecuzione del kata ad occhi chiusi che ad occhi aperti. Lo studio dimostra che l’effetto dell’allenamento ad occhi chiusi influenza positivamente i risultati anche dei kata eseguiti ad occhi aperti. Tale miglioramento, probabilmente è attribuibile al fatto che, esercitandosi con privazione della vista, il corpo mette in atto una serie di aggiustamenti, cercando di fronteggiare la nuova situazione di difficoltà in cui si trova, attingendo ai restanti analizzatori e canali sensoriali disponibili.

RIFLESSIONI

1. La ricerca svolta nella disciplina del kata, può anche essere riproposta in altri sport di tipo tecnico combinatori dove è prevista valutazione della forma eseguita (closed skill).

2. Sarebbe interessante verificare, se negli sport open skill di contatto come judo, lotta, bjj, ecc.. l'allenamento con privazione della vista, possa migliorare la performance.

3. I risultati ottenuti con la sperimentazione sono incoraggianti e meritano un ulteriore approfondimento, soprattutto suggeriscono di prestare maggior attenzione allo sviluppo degli analizzatori e delle capacità coordinative nelle fasi sensibili (bambini e ragazzi), utile all'incremento delle esperienze motorie e sensoriali che garantiranno una migliore consapevolezza motoria successivamente nell'atleta maturo.

4. I programmi di preparazione atletica per atleti evoluti, rivolti maggiormente allo sviluppo delle capacità organiche e metaboliche, dovrebbero integrare anche sedute sul miglioramento degli analizzatori di tipo visivo, vestibolare e cinestesico, in quanto si avrà sicuramente un transfer positivo sull'espressione tecnica generale.

References

2006. Influenza dell'analizzatore visivo nell'esecuzione del kata nel karate. Distaso M., Liburdi S., Villani R., Teoria e Metodologia negli Sport da Combattimento, Facoltà di Scienze Motorie, Università di Cassino.

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