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Lattato...Training Vs Match

E' stato effettuato uno studio nel Judo, (comparabile con altri sport di lotta) che riporta la differenza dell' accumulo di lattato in 4 fasi del combattimento:


  1. Senza opposizione del compagno di allenamento

    In questo caso l'avversario non si opponeva alle tecniche ma subiva passivamente tutti gli attacchi.

  2. Con una leggera opposizione

    L'avversario si opponeva con un intensità del 30/40% agli attacchi.

  3. Simulazione del match

    L'incontro era effettivo ma non arbitrato e svolto in palestra.

  4. Match

    L'incontro era arbitrato e svolto con la presenza del pubblico.

Tutti i prelievi di lattato ematico sono stati effettuati a 6 minuti dal termine di ogni fase, e i valori indicati sono una media di tutte le misurazioni della squadra testata.

Come si può notare, c'è una differenza significativa tra la simulazione svolta in palestra con l'avversario conosciuto e il match arbitrato contro avversario ignoto.

I motivi sono comprensibili e si possono attribuire a: presenza dell' arbitro che assegna il punteggio, presenza del pubblico, avversario differente dal compagno/i di allenamento standard.

Tutto ciò crea un' alta aspettativa e un maggiore impegno psico-fisico con conseguente aumento della produzione ed accumulo di lattato ematico che si traduce in una maggiore fatica nel match.


Il valore registrato di 13 rispetto a 9,8 mmol/l lascia chiaramente intendere che nell'incontro ci si trova ad affrontare una richiesta energetica del 30% superiore rispetto alla simulazione, motivo per cui dovremmo essere preparati ad affrontare dal punto di vista metabolico, tale situazione e non incombere in errori di programmazione e periodizzazione.


In conclusione, possiamo prendere spunto dallo studio per comprendere l'importanza di organizzare sessioni, magari nel periodo di preparazione "competitivo" di match non solo simulati ma anche arbitrati, con avversari diversi e alla presenza del pubblico.

Raduni, collegiali, camp, stage ecc... rivestono un ruolo fondamentale se si vuole ricreare fisiologicamente l'impegno energetico simile a quello richiesto nel match, ovviamente prestando la massima attenzione al rischio infortunio.

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